Nella prima cappella di sinistra della chiesa di Santa Teresa vi è il riferimento alla confraternita dei marinai e pescatori di Brindisi. Essa aveva essa in origine sede presso la chiesa di Sant’Eufemia indicata anche come Sant’Andrea piccinno. Di pertinenza dell’abbazia concistoriale di Sant’Andrea dell’Isola, fu richiesta dai carmelitani scalzi all’abate commendatario cardinal Alessandro Caprara perché fosse incorporata nella loro clausura, risultando da molti anni abbandonata. La richiesta fu soddisfatta; in cambio, i teresiani si obbligarono a dedicare una cappella nella loro chiesa a sant’Andrea, facendo di questa il nuovo punto di riferimento della confraternita. Nel 1789 il patrizio napoletano Sergio Sersale, abate commendatario di Sant’Andrea dell’Isola, ordinò lavori che portarono a una sostanziale ridefinizione di tutta l’area cultuale. Elemento importante è la tela che raffigura Sant’Andrea, di bottega locale, vicina a Jacopo de Vanis, eseguita nel tardo cinquecento per essere collocata in Sant’Eufemia e quindi adattata, con aggiunte, per essere inserita nell’altare voluto in Santa Teresa.